ROMA: UN EDIFICIO DOTATATO DI INFRASTRUTTURA FISICA MULTISERVIZIO
Inaugurato a Roma un edificio con oltre 2mila chilometri di fibra ottica e 60mila mq di superficie.
L’edificio si trova in centro a Roma ed è dotato delle tecnologie più avanzate: presenti più di 750 prese TV, le quasi 3.000 postazioni di lavoro ricevono in streaming canali satellitari e terrestri. Un’opera possibile grazie alla partnership con Maxital.
Hitrac ha svolto I processi di rifunzionalizzazione e riqualificazione tecnologica degli impianti di un palazzo dotato di infrastruttura fisica multiservizio, di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti (CDP), che presenta oltre 2mila chilometri di fibra ottica per più di 60mila mq di superficie.
La struttura è stata inaugurata nel 2019, ma i lavori di progettazione sono iniziati dieci anni prima, richiedendo una ristrutturazione importante della dotazione impiantistica installata, in quanto avrebbe dovuto esprimere, alla data del collaudo, lo stato dell’arte della tecnologia più avanzata. Questo perché all’interno vengono svolte attività c.d. “mission critical” che richiedono operatività e affidabilità assolute, dove nulla si può fermare a causa di un guasto.
L’infrastruttura fisica multiservizio passiva, la ricezione e la distribuzione dei segnali televisivi sono stati realizzati utilizzando prodotti forniti da FTE Maximal Italia che ha rappresentato un vero e proprio partner di Hitrac.
“Il progetto di ricezione e distribuzione dei segnali televisivi si è sviluppato in due momenti diversi”, spiega Francesco Miraglia, Project Manager di Hitrac. “Nella prima fase, dal 2009 al 2014, l’obiettivo era quello di installare un impianto di ricezione e distribuzione ‘standard’, aggiungendo alcune prese TV per arrivare a 80. Dal 2015, invece, i punti presa TV sono passati da 80 a oltre 750 ed è stato aggiunto il servizio video streaming su ognuna delle 2.800 postazioni di lavoro, per distribuire una selezione dei canali TV più importanti”.
“La sfida principale – continua Miraglia - è stata determinata da una precisa richiesta della direzione lavori: dar luogo ad una soluzione che al momento del collaudo rappresentasse quanto di più avanzato la tecnologia potesse offrire. Non erano ammessi elementi di obsolescenza. Avevamo, infine, una data di consegna dell’installazione ferrea e non procrastinabile nel tempo”. Per rispondere alle richieste è stata adottata una strategia progettuale fluida e flessibile, aperta a qualsiasi scenario futuro e a qualsiasi adeguamento o espansione. In particolare, “sono stati tenuti in considerazione concetti quali: future proof, scalabilità, ridondanza, disponibilità di mezzi fisici alternativi/complementari”, continua Miraglia.